«USCIAMO OGGI?», L’IDENTIKIT DEL CICLISTA

«USCIAMO OGGI?», L’IDENTIKIT DEL CICLISTA

Oggi andiamo via sciolti, non meniamo!
(frase tipo prima di un giro da 39 km/h di media)

Ciclisti non si nasce e talvolta nemmeno li si diventa. C’è chi macina migliaia di chilometri ogni anno e chi si accontenta di una scampagnata con la bici di piombo del bisnonno: ecco a voi una piccola guida alla popolazione ciclistica che popola le nostre strade…

IL GUASCONE – genere di ciclista non troppo comune che popola i gruppi più numerosi. Il guascone è l’anima del gruppo non tanto per le doti atletiche – spesso piuttosto ridotte – quanto per la carica di pensieri positivi che porta con sè. Con il guascone in gruppo si parlerà tutto tranne che di ciclismo per la gioia di chi ha pochi chilometri all’attivo. Gli argomenti più gettonati? Le gambe…di qualche attrice, naturalmente.

Un esempio di guascone…che però va forte…

Un esempio di guascone…che però va forte…

IL SABBIONE – non ce la fa. Proprio non ce la fa a stare a ruota. Certo, a volte non è nemmeno colpa sua: succede quando cade nella trappola dell’ «andiamo piano, stai tranquillo», una frase che ha un significato sfuggente soprattutto se pronunciata dall’amico che cena sui rulli. Nonostante tutti i buoni propositi il sabbione si troverà spesso distaccato sulle asperità del giro: quel dannato cavalcavia è peggio del Mortirolo.

L’ALLENATO – uscire con un allenato equivale ad uscire a cena con una donna, di quelle belle: parlerà poco, pretenderà tanto e vi saluterà di sfuggita una volta finito il giro. Sicuramente il ciclista da evitare se cercate un’uscita tranquilla, quello da seguire se puntate a battere il record dell’ora.

Rara combinazione di guascone e allenato (ma non diteglielo che sennò si arrabbia)

Rara combinazione di guascone e allenato (ma non diteglielo che sennò si arrabbia)

IL FINTO-ALLENATO – lo si riconosce subito per l’utilizzo di frasi a sproposito come: «sono al 50% della forma», «vedrai tra un mese come te la faccio sta salita». Vedremo, vedremo…intanto adesso quella salita la finirete prima voi di lui.

IL SUCCHIARUOTE – un genere poco gradito, soprattutto a ciclisti solitari che escono per dimenticare il litigio con la moglie o la morosa. Il succhiaruote si avvicinerà di soppiatto sperando di poter godere della vostra scia e spesso nemmeno vi saluterà. La soluzione? Una dieta a base di fagioli oppure la sosta tattica per fare acqua nel primo cimitero disponibile.

IL BARISTA – no, non nel senso che nella vita lavora in un bar. Il ciclista barista conosce a menadito tutti i bar a lato della strada e può consigliarvi sulla birra migliore della zona. Inutile dire che un giro di 40 chilometri impegnerà come minimo mezza giornata.

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