ALLUMINIO O CARBONIO: QUESTO È IL PROBLEMA

ALLUMINIO O CARBONIO: QUESTO È IL PROBLEMA

Alluminio o carbonio? No, lasciate stare Shakespeare.

Per molti ciclisti – soprattutto neofiti – trovare una risposta al dilemma è tutt’altro che semplice. Tante sono le voci che girano in gruppo, tantissimi gli articoli sulle riviste specializzate che presentano caratteristiche e dettagli senza però risolvere quel dubbio ciclistico esistenziale.

Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza senza usare «paroloni»: andiamo al cuore della questione, soprattutto per chi sta valutando per la prima volta l’acquisto di una bici da corsa.

Partiamo dal materiale che da qualche anno spopola sul mercato: il carbonio.
Il carbonio è un materiale composito nato per garantire alta rigidità proporzionata all’assorbimento delle vibrazioni. Una bici da corsa in carbonio nasce quindi per garantire il giusto rilancio sui pedali senza dimenticare il comfort: sembra il migliore dei mondi possibili ma occorre fare attenzione. C’è carbonio e carbonio.
Sono infatti presenti diversi moduli sul mercato: si va dalla fibra a trama larga (UDC) che ormai sta sparendo dai listini alla UDM arrivando alle fibre 1K e 3K. Il carbonio UDM è il più comune: nella famiglia UDM possiamo distinguere il fratello maggiore (alto modulo) che garantisce alte prestazioni ed un peso contenuto e il fratello più piccolo (basso modulo) che ha un rapporto peso/rigidità più basso. Le fibre 1K e 3K infine sono utilizzate per per telai su misura, di alta gamma. Spesso però anche alcuni telai monoscocca sono finiti in fibra 1K e 3k e vengono spacciati come tali: in realtà di 1K e 3K però c’è solo il rivestimento…

Passiamo all’alluminio, materiale messo un po’ in ombra dal cugino carbonio soprattutto nella gamma entry level che più interessa chi vuole comprare la prima bici da corsa.
Nonostante la moda del carbonio l’alluminio può ancora dire la sua viste le grandi doti di reattività. Una bici con un telaio in alluminio presenta un interessante rapporto qualità prezzo: si possono trovare bici con una buona componentistica, dal peso contenuto: un esempio è il CAAD 10 di Cannondale.

Alla luce di questo piccolo excursus è facile tirare le somme. Un telaio entry level in carbonio ha certo prezzi più contenuti ma viene spesso abbinato ad una componentistica di livello base mentre un telaio in alluminio – visto il prezzo ridotto – può essere montato con guarniture e cerchi di livello più alto garantendo così un peso contenuto e qualche vantaggio in più sul cambio e sui cerchi che di certo fanno la differenza. Per chi fa uscite brevi oppure si diletta a gareggiare in circuiti l’alluminio non è una scelta da scartare, tutt’altro: ad un’ottima guidabilità si unisce anche un ottimo prezzo.

Resta poi una piccola nicchia, un mondo a parte. Quello dell’acciaio. Le biciclette da corsa in acciaio ormai si contano sulle dita di una mano e sono proposte a prezzi molto elevati e solo su misura: si tratta di bici molto comode (anche più del carbonio) ma dal peso elevato (salvo tubazioni dallo spessore contenuto). Ma volete mettere la soddisfazione di superare un gruppo di bici in carbonio a bordo di una bicicletta dal gusto vintage? A voi la scelta: vi aspettiamo in negozio per fare ulteriore luce sui vostri dubbi!

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